venerdì 24 ottobre 2014

Macinaggio, che botta sul dito!


Il mare non è mai stato amico dell'uomo, tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
 

(J. Conrad, Lo specchio del mare)

Soffia, soffia forte, fortissimo. Colpisce Piazza Grande sul lato di dritta, la scuote, la strattona facendo stridere le cime di sopravvento che si allungano fino al massimo consentito dalla loro elasticità per poi ritrarsi su se stesse una volta arrivate al limite. Così ininterrottamente, una frustata dopo l'altra. Fra le sartie risuona come un ululato, le bandiere alle crocette sbattono con lo stesso rumore delle lenzuola stese al vento, le drizze tintinnano all'interno della cavità dell'albero malgrado le abbia cazzate a ferro.

martedì 21 ottobre 2014

Ottobrata francese


A Saint-Tropez
la gente si chiede perché
tu balli il twist
portando un vestito in lamé.

(P. di Capri, Saint-Tropez)


Guardando Roma dall'alto dell'Aventino o del Gianicolo lo sguardo abbraccia tutta la città, le mille cupole svettano sui palazzi ed i pini, insieme ai platani, chiazzano di verde il panorama. In questa stagione l'aria è generalmente molto tersa, non ha ancora il sapore frizzantino che acquisterà da qui a poco ma ha perso quella foschia che sfuma i contorni alla vista. E' l'ottobrata romana, anche se il termine in origine si riferiva a feste e scampagnate che si facevano in questo periodo, favorite di certo dal buon clima. Questo mio ottobre, invece, è per mare, in una zona che per il mio modo di essere e di navigare è meglio evitare in estate; la Costa Azzurra, luogo dove alcuni sfoggiano le più grandi ricchezze del pianeta e molti altri trovano piacere ad osservarle, se non con invidia di certo con curiosità.

venerdì 10 ottobre 2014

Cadaqués ed il controruggito del Leone.



A sei anni, volevo diventare cuoco, a dieci, Napoleone. Da allora in poi le mie ambizioni sono sempre andate crescendo.

(S. Dalì, intervista)


Lasciata di poppa già da qualche ora Cadaqués, estremo lembo orientale di terra spagnola, un vento gagliardo mi spinge al traverso a oltre 6 nodi malgrado l'onda formata, mentre dagli altoparlanti in pozzetto i Pink Floyd cantano Money get away, Denaro va via, e dentro di me sento che hanno ragione, che quello che sto vivendo non ci sono soldi con cui lo baratterei, ma so pure che certe emozioni non possono prescindere da scelte di vita che hanno a loro volta un costo, monetario e non. Su questo viaggio ho investito molto, sia a livello economico che emotivo, ho fatto i mie conti su entrambi gli aspetti, ho pagato il dovuto ed ho mollato le cime dalla banchina.

domenica 5 ottobre 2014

Valencia e la grande truffa meteorologica


Qui regarde trop la météo
passe sa vie au bistrot.

(Proverbio francese)


Il cielo è completamente grigio e pur nascondendo del tutto il sole alla vista non sembra minacciare pioggia, bandiere e guidoni penzolano inerti dalle crocette attestando inequivocabilmente l'assenza totale del vento, la superficie dell'acqua all'interno del Marina Real Juan Carlos I di Valencia è completamente liscia, quasi oleosa, su tutto soggiace una cappa di quiete e silenzio, è domenica mattina e le attività portuali rispettano la consegna settimanale del riposo. Mi siedo in pozzetto con il caffè caldo appena fatto ed un pastel, un croissant, vabbè, un cornetto, diciamolo in italiano, comprato ieri sera in una pasticceria artigianale, e consumo la mia colazione assaporandola insieme a quest'atmosfera rarefatta.