lunedì 22 dicembre 2014

Buone feste


Piazza Grande ed il suo capitano augurano a tutti Buone Feste, con un particolare ringraziamento a quanti hanno avuto la pazienza e la costanza di seguire questo blog, rinnovando così il piacere di scriverlo.
Tanti carissimi auguri!

Luciano



domenica 16 novembre 2014

Tornando a casa


Mare, metà della mia anima è fatta di aria di mare.

(S. de Mello)


Mi emoziono ancora. Sono mesi che sto per mare, ho percorso migliaia di miglia, ho navigato con la bonaccia e con la burrasca, ho visto centinaia di isole, cale, città, paesini, fiumi, eppure bastano i primi raggi di sole che al mattino colpiscono la coperta di Piazza Grande, ancorata poco distante da Porto Ercole, all'Argentario, mi basta osservare alcuni gabbiani planare sulla superficie appena increspata dell'acqua, mi basta scorgere la sagoma di un piccolo peschereccio in controluce, per sentire dentro di me una gioia viva che mi fa scordare in un attimo tutti i disagi della vita di bordo, la stanchezza accumulata, le scomodità, e godere dello spettacolo incomparabile dell'alba.

martedì 4 novembre 2014

Arcipelago toscano, proibito proibire


Scacciati senza colpa
andrem di terra in terra,
a predicar la pace
ed a bandir la guerra.

(P. Gori, Addio a Lugano)


Dopo una mattinata passata a scrostare sale da Piazza Grande, sciacquando con abbondate acqua dolce la coperta, gli acciai, le vele, le cime e tutto quanto è stato esposto ai 3 giorni di burrasca portuale, mollo le cime e lascio Macinaggio in direzione di Capraia, la piccola isola dell'Arcipelago Toscano a sole 15 miglia dalla Corsica. Il vento non mi assiste, è poco, poi gira sfavorevolmente costringendomi ad accendere il motore. Ma la tempesta insegna ad apprezzare la quiete, la vita è un alternarsi di stagioni e forse se non fosse per le cose brutte non si apprezzerebbero in pieno quelle belle. O forse in tutto c'è del bello, basta saperlo cogliere.

venerdì 24 ottobre 2014

Macinaggio, che botta sul dito!


Il mare non è mai stato amico dell'uomo, tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
 

(J. Conrad, Lo specchio del mare)

Soffia, soffia forte, fortissimo. Colpisce Piazza Grande sul lato di dritta, la scuote, la strattona facendo stridere le cime di sopravvento che si allungano fino al massimo consentito dalla loro elasticità per poi ritrarsi su se stesse una volta arrivate al limite. Così ininterrottamente, una frustata dopo l'altra. Fra le sartie risuona come un ululato, le bandiere alle crocette sbattono con lo stesso rumore delle lenzuola stese al vento, le drizze tintinnano all'interno della cavità dell'albero malgrado le abbia cazzate a ferro.

martedì 21 ottobre 2014

Ottobrata francese


A Saint-Tropez
la gente si chiede perché
tu balli il twist
portando un vestito in lamé.

(P. di Capri, Saint-Tropez)


Guardando Roma dall'alto dell'Aventino o del Gianicolo lo sguardo abbraccia tutta la città, le mille cupole svettano sui palazzi ed i pini, insieme ai platani, chiazzano di verde il panorama. In questa stagione l'aria è generalmente molto tersa, non ha ancora il sapore frizzantino che acquisterà da qui a poco ma ha perso quella foschia che sfuma i contorni alla vista. E' l'ottobrata romana, anche se il termine in origine si riferiva a feste e scampagnate che si facevano in questo periodo, favorite di certo dal buon clima. Questo mio ottobre, invece, è per mare, in una zona che per il mio modo di essere e di navigare è meglio evitare in estate; la Costa Azzurra, luogo dove alcuni sfoggiano le più grandi ricchezze del pianeta e molti altri trovano piacere ad osservarle, se non con invidia di certo con curiosità.

venerdì 10 ottobre 2014

Cadaqués ed il controruggito del Leone.



A sei anni, volevo diventare cuoco, a dieci, Napoleone. Da allora in poi le mie ambizioni sono sempre andate crescendo.

(S. Dalì, intervista)


Lasciata di poppa già da qualche ora Cadaqués, estremo lembo orientale di terra spagnola, un vento gagliardo mi spinge al traverso a oltre 6 nodi malgrado l'onda formata, mentre dagli altoparlanti in pozzetto i Pink Floyd cantano Money get away, Denaro va via, e dentro di me sento che hanno ragione, che quello che sto vivendo non ci sono soldi con cui lo baratterei, ma so pure che certe emozioni non possono prescindere da scelte di vita che hanno a loro volta un costo, monetario e non. Su questo viaggio ho investito molto, sia a livello economico che emotivo, ho fatto i mie conti su entrambi gli aspetti, ho pagato il dovuto ed ho mollato le cime dalla banchina.

domenica 5 ottobre 2014

Valencia e la grande truffa meteorologica


Qui regarde trop la météo
passe sa vie au bistrot.

(Proverbio francese)


Il cielo è completamente grigio e pur nascondendo del tutto il sole alla vista non sembra minacciare pioggia, bandiere e guidoni penzolano inerti dalle crocette attestando inequivocabilmente l'assenza totale del vento, la superficie dell'acqua all'interno del Marina Real Juan Carlos I di Valencia è completamente liscia, quasi oleosa, su tutto soggiace una cappa di quiete e silenzio, è domenica mattina e le attività portuali rispettano la consegna settimanale del riposo. Mi siedo in pozzetto con il caffè caldo appena fatto ed un pastel, un croissant, vabbè, un cornetto, diciamolo in italiano, comprato ieri sera in una pasticceria artigianale, e consumo la mia colazione assaporandola insieme a quest'atmosfera rarefatta.

lunedì 29 settembre 2014

La Costa Blanca, edificata o selvaggia


Banditi con aerei e con mori,
Banditi con anelli e duchesse,
Banditi con neri frati benedicenti
Arrivavan dal cielo a uccidere bambini,
E per le strade il sangue dei bambini
Correva semplicemente, come sangue di bambini.

(P. Neruda, Spagna nel cuore)


Da almeno due ore mi rigiro in cuccetta senza riuscire a riaddormentarmi. Sono le 3 del mattino, il rollio terribile non mi fa chiudere occhio malgrado la stanchezza ed il sonno, veramente tanto dato che è la seconda notte consecutiva che va in questo modo. Aggiungiamoci pure che sono andato a domire senza il 100% di tranquillità per quanto riguarda l'ancoraggio, avendo dato fondo su 15 metri, più di quanto faccia di solito, e su un fondale di alghe che certamente non terrà se dovesse alzarsi il vento; le circostanze però non offrivano nulla di meglio.

lunedì 22 settembre 2014

Alborán, l'isola non trovata


Appare a volte avvolta di foschia, magica e bella,
ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via,
tingendosi d'azzurro, color di lontananza.

(F. Guccini, L'isola non trovata)


Fino a non molti anni fa, prima dell'avvento di Internet, il bollettino Meteomar era la sola fonte di informazioni per le previsioni meteo. Si poteva ascoltare sul VHF ad orari prestabiliti, 4 volte al giorno, non come adesso che viene ripetuto continuamente sul canale 68, oppure a notte fonda sui canali radio FM della RAI. Era l'appuntamento fisso dei diportisti, se lo mancavi ti arrangiavi e mancarlo era molto facile perchè fatalmente l'orario di trasmissione cadeva nel momento in cui ti trovavi in un punto in cui il VHF prendeva male, così finiva che del settore che di previsione che ti interessava captavi solo un gracchiare incomprensibile. Solo sul finale del bollettino, magicamente, come per un superiore volere divino, il segnale tornava perfetto e dall'altoparlante giungeva forte e chiaro: Mar di Alboran, burrasca in corso da sudovest, forza 7.

domenica 14 settembre 2014

Melilla, ultima colonia d'Africa


Franz è il mio nome e vendo la libertà
a chi vuol passare dall'altra parte della città.
Compra il biglietto e non ti pentirai
per quello che ti do non costa assai.

(E. Bennato, Franz è il mio nome)
 

Avvolte in lunghe palandrane marroni due donne dai tratti maghrebini sono accovacciate in terra lungo il piccolo marciapiede della strada che porta al mercato di Melilla, enclave spagnola in Marocco. Davanti a sè hanno una cassetta di legno dove è esposta la loro merce, del pane arabo fritto, quello fatto a strati. Tres por un euro, mi fa una delle due, accompagnando le sue parole col gesto di contarne tre dal mucchio. Està bien, rispondo e le porgo la moneta mentre lei riempe un sacchetto di plastica e me lo da. Poco più avanti fasci di menta, elemento imprescindibile del tè marocchino, attendono altri acquirenti, come pure cassette di frutta o piccoli pesci, troppo piccoli per essere venduti con profitto dai commercianti regolari all'interno del mercato.

domenica 7 settembre 2014

Siviglia, il Guadalquivir ed il topo esistenzialista



Quien va a Sevilla pierde su silla.

(proverbio, versione ispanica di Chi va a Roma perde la poltrona)


E' passata da poco mezzanotte quando spengo tutte le luci e me ne vado in cuccetta. Fa un caldo terribile, nel pomeriggio il termometro ha toccato i 41 gradi, nonostante ciò ho chiuso bene tutti gli oblò e senza un filo d'aria che circola prendere sonno non è cosa facile. Pochi minuti dopo avverto un leggero crepitio, so bene di cosa si tratta, è il motivo per cui non ho lasciato alcuno spiraglio aperto, è l'ospite che ho a bordo da un paio di giorni, un ospite assai poco gradito: un topo.

sabato 30 agosto 2014

Oceanici, lagunari e fiumaroli

 
Ponte Mollo,
io so' romano fijo de 'n fiumarolo,
sur fiume se pò di' che ce so' nato
e me ce cullerò fino a che nun moro.

(canzone romana)


Un cielo ammantato di stelle si stende a notte sopra l'ancoraggio di Piazza Grande lungo il Rio Guadiana, uno dei più importanti fiumi della penisola iberica la corrente ha disposto lo scafo nel suo corso malgrado un vento abbastanza sostenuto da nordovest, a poche decine di metri da me uno dei fanali rossi che segnano il percorso dragato, appena dietro la vegetazione bassa e fitta, sulla riva opposta, dove lampeggiano i fanali verdi, una fila di luci basse indica la sponda settentrionale del fiume. Il silenzio della notte è spezzato solo dal verso isolato di qualche uccello dei tanti che nel parco dell'estuario del fiume hanno la loro dimora, poi i grilli incessanti e lo sciabordio dell'acqua sulla carena.

mercoledì 20 agosto 2014

Lisbona, fascino di mare e storia




L'aria fresca, quasi fredda, della notte lascia puntualmente spazio in tarda mattinata all'afa che con una cappa d'umido si posa sulla città, sulle costruizioni lungo l'estuario del Tago, nei vicoli dei quartieri più all'interno dove il vento non riesce a penetrare, deviato e frammentato dalle case in mille rivoli senza efficacia. Sono ormeggiato al Marina das Nacoes, l'aliseo portoghese soffia regolare in porto, ma basta allontanarsi un po' per perderne qualunque traccia. Lisbona era la meta ed ora eccola qui, fra il mare ed il fiume sulla cui foce è stata edificata, adagiata sull'acqua insieme ai secoli che ne hanno accompagnato splendore e caduta.

sabato 2 agosto 2014

Oceano mare


Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.


(A. Baricco, Oceano mare)

Il vento scende rafficato giù dalla piccola montagna che sovrasta l'ancoraggio che ho scelto per la notte nella baia di Setubal, per via del noto effetto catabatico che l'estate scorsa in Grecia ho sperimentato diffusamente. Anche l'atmosfera, le poche luci di un porticciolo, un ristorante e alcune case, ha un'aria vagamente ellenica. Ma sono in Portogallo e le raffiche non si limitano a distendere il calumo ma riportano la barca nel letto del vento da cui la corrente di marea l'aveva pochi istanti prima allontanata. Poi la raffica cessa, la corrente torna ad essere predominante e la barca si dispone di nuovo perpendicolarmente alla catena fino alla raffica successiva.

sabato 26 luglio 2014

L'Atlantico, un mare qualunque


La mia casa era sul porto i miei sogni in riva al mare
Diventavo marinaio ero pronto per partire
Sulla rotta di Cristoforo Colombo io volevo andare via
Ai confini del mio mare per scoprire un nuovo mondo
E scordare casa mia.


(L. Dalla, Sulla rotta di Cristoforo Colombo)


La decisione di venire in Atlantico è stata per certi versi casuale ed improvvisa, per altri ha risposto ad un desiderio antico, un bisogno interiore che mi porto dentro da sempre, quello di vedere cosa c'è più in là, oltre le mura di casa, non per banale curiosità ma per voglia di conoscere, gli altri ed il mondo, confrontarmi e soprattutto migliorarmi. L'anno scorso navigare fino ad Istanbul è stata la coronazione di un vecchio sogno, Lisbona invece era solo un'idea buttata là in qualche angolo remoto della mente, uno dei tanti "farò" rinviati sine die fino al momento in cui capisci che se non ti sbrighi diventerà presto un "avrei voluto fare" da aggiungere alla lista dei rimpianti.

mercoledì 16 luglio 2014

Gibilterra, sei giorni di navigazione d'un fiato


L'alba è ancora di là da venire mentre Piazza Grande avanza lenta nella notte in un'atmosfera sinistra, resa spettrale dalla fitta nebbia e dal suono cupo delle sirene delle tante navi che navigano in tutte le direzioni nei pressi di Gibilterra. Ne avvertiamo l'inquetante presenza, ma la nebbia ci rende ciechi e non riusciamo a scorgerne neanche una, siamo come insetti circondati da invisibili giganti che potrebbero schiacciarli in un istante. Ci aiuta l'AIS che visualizza sullo schermo del computer il traffico marittimo attorno a noi, ma il timore è sempre che ci siano in giro unità senza transpoder e perciò invisibili allo strumento.

venerdì 11 luglio 2014

Da Carloforte a Minorca




Il sole splende con tutto il suo vigore estivo ed il vento dei giorni passati ha spazzato completamente il cielo rendendolo perfettamente terso la mattina che intorno alle 11 lasciamo il marina di Carloforte diretti a Minorca. Le ultime incombenze prima di mollare le cime sono le solite: il pieno d'acqua, il controllo delle previsioni meteo, l'acquisto di un po' di verdura e di pane fresco da consumare durante la navigazione, un rapido check-up della coperta.

sabato 5 luglio 2014

Carloforte, Sardegna ligure


Dopo una ventosa notte trascorsa serenamente alla ruota di fronte Calasetta, sull'isola di Sant'Antioco, salpiamo l'ancora in tarda mattinata quando il vento ha ormai mollato quasi completamente. Andrea recupera la catena, facendo attenzione che si disponga senza ammucchiarsi nel suo gavone, e quando il ferro da 16 chili ha preso posto nel suo alloggiamento sul musone di prua, alzo rapidamente la randa per uscire dalla piccola insenatura che ci ha ospitato.

sabato 28 giugno 2014

Sardegna selvaggia ed armata



Il sole è ancora alto al tardo pomeriggio, quando riverso gli spaghetti dalla pentola alla padella dove ho soffritto la bottarga autoprodotta con le uova dei tonni pescati nei giorni scorsi, per finire di cuocerli nella gustosa cremina che l'amido di cottura della pasta produce. A pranzo abbiamo sgranocchiato patatine e taralli, avere appetito a quest'ora più che normale è fisiologico. Piazza Grande brandeggia dolcemente, saldamente aggrappata al generoso calumo che ho calato per garantirci un sereno ancoraggio, muovendosi alternativamente a destra e sinistra e lasciando scorrere dagli oblò sulle murate il panorama, scoprendo e coprendo la barca francese che insieme a noi divide la splendida baia di Cala Zafferano, in prossimità di Capo Teulada.

mercoledì 25 giugno 2014

Slow sailing nel Canale di Sardegna


L'acciaista assesta gli ultimi colpi al rollbar che ho deciso di regalare a Piazza Grande, di corsa faccio i collegamenti elettrici dei due pannelli solari che mi garantiranno serenità energetica, faccio un giro sui pontili per salutare i tanti amici che ho trovato a Marsala  recupero i molloni che mi hanno assicurato un ormeggio elastico durante questi mesi e alle 13.40 di venerdì 20 giugno, molliamo finalmente le cime da questo porto che con tanto calore umano mi ha accolto ad ottobre scorso.

venerdì 13 giugno 2014

La Sicilia, il mondo com'era


Lo respiri nei vicoli, nelle piazze, negli angoli di strada dove le persone camminano, sorridendosi quando si incontrano, scambiandosi una battuta in siciliano per poi riprendere con incedere flemmatico la propria direzione. Lo respiri negli odori forti e naturali, il pesce del mercato antico, lo zolfo delle alghe del porto, un soffritto d'aglio o una frittata che la brezza spande fuori dalla finestra da dove originano, aromi che la metropoli annienta a colpi di esalazioni di idrocarburi ma che qui vivono e prosperano per la gioia dell'olfatto. Lo respiri nelle botteghe artigiane del fabbro, dell'arrotino, del falegname, piccoli artisti di quartiere che la globalizzazione non ha spazzato via con l'invasione di prodotti cinesi non riparabili e dalla vita breve, un miracolo reso possibile da un mercato immobiliare incredibilmente basso. Dietro le loro saracinesche si trova sempre cortesia e disponibilità, a volte una battuta con il garbo consueto dei siciliani.

mercoledì 11 giugno 2014

Vena poetica


Tra i soprammobbili ci' ho 'n pupazzetto
fatto de legno e sopra verniciato,
co' 'na faccia da lupo navigato
e addosso 'n ber giaccone doppiopetto

blu marinaro, indossato stretto.
In mano ci' ha 'na pipa cor trinciato
e 'na gamba de legno lavorato
contrasta quella co' lo stivaletto.

Pare 'n Corto Maltese attempatello,
co' 'n po' de barba bianca qui' davanti
intonata cor colore der cappello.

Su la faccia pero' 'n soriso amaro
dovrebbe fa' riflette tutti quanti
sur senzo de 'na vita appresso a 'n faro.

lunedì 26 maggio 2014

Prua a ovest


Metti che avevi pensato di andare in Tunisia e poi hai capito che per varie ragioni non era il caso. Metti che allora avevi pensato di tornare in Grecia, ma a conti fatti sarebbe stato un girovagare senza meta. Non che sia brutto girovagare senza meta o che la Grecia non valga un terzo anno consecutivo (questo sarebbe nel mio caso), ma qualcosa dentro di me diceva che non era quello che volevo veramente. Metti che allora ti siedi a riflettere e capisci che la rotta va cercata innanzitutto dentro di sè, nei nostri desideri interiori e nella ricerca del loro appagamento. E' emozione quello che cerco per mare, conoscere e conoscermi meglio, perchè per mare navigo soprattutto dentro me stesso. Ho fatto un giro di qualche giorno alle Egadi e ho chiesto a Piazza Grande: te la senti di andare a Lisbona, provare ad affrontare l'oceano? Le ho sciolto le briglie, il suo andare sicuro è stata la sua silenziosa risposta; tra poco partiremo insieme, oltre le Colonne d'Ercole.
Qui qualche dettaglio: http://piazzagrandevela.blogspot.it/p/rotta-2014.html

venerdì 16 maggio 2014

Ritrovarsi alle Egadi


Il lato sud del porto di Marsala è costeggiato da vecchi magazzini, alcuni ancora in uso per lo stoccaggio dei vini pregiati che si producono nella zona. C'è un atmosfera di incuria, di decadenza, marciapiedi sconnessi, muri scrostati dall'azione incessante del vento, camminando nelle vie traverse si respira un'aria di periferia urbana, poche le auto in sosta, alcune probabilmente da chissà quando. A bordo di una di queste una coppia: lei molto giovane al sedile di guida, lui, meno giovane, sul lato passeggero, stanno discutendo piuttosto animatamente, colgo involontariamente qualche parola che lascia trapelare un alterco amoroso, mentre gli passo accanto noto il cartello Scuola Guida. L'allieva ed il maestro, probabilmente, appartati durante una lezione, nascosti a sguardi indiscreti. Lei mette in moto, esce dal parcheggio, lui alterna parole di risentimento ad indicazioni sulla manovra. Sembra una scena di Camilleri, un perfetto set per Montalbano che il caso ha voluto che cogliessi per un istante.

domenica 27 aprile 2014

Di nuovo a galla


E' ancora una volta il volto amico di Davide ad accogliermi in terra siciliana dopo un breve volo da Ciampino scivolato via nel breve volgere di una scorsa ad un quotidiano. Esco dall'aeroporto, lascio il giornale in un cestino e con lui i pensieri della vita romana, sono qui per dedicarmi a Piazza Grande, la lista dei lavori è lunga e non si tratta di lavoretti di poco conto, almeno in termini di fatica fisica. In porto è tutto come da programma: è ritornata indietro la zattera revisionata, è arrivata l'antivegetativa ordinata ad Andrea, ship chandler di Licata serio e cortese, sono arrivati i pezzi di ricambio dell'invertitore e, last but not least, sono arrivati i diversi pacchi, fra cui la nuova randa, che ho affidato a Ivan e Luciano, i due amici appena giunti a Marsala con le loro rispettive barche dopo una settimana di navigazione di conserva.

venerdì 14 marzo 2014

Marsala di marzo



Le zaffate di kerosene che respiro camminando la mattina presto sulla pista dell'aeroporto di Ciampino hanno il sapore dolce del viaggio di piacere. L'idiota di turno sgomita per superare la fila già di per sé non molto disciplinata, cercando di guadagnare per primo la scaletta per salire sull'aereo che ci porterà, di certo senza lasciare a terra nessuno, a Marsala. Dopo tre mesi torno da lei, la mia amante di vetroresina e legno, solo un'ora di volo ci separa ormai, è marzo inoltrato, tempo di cominciare a mettere le mani sui mille lavori e lavoretti di manutenzione da fare in vista della stagione estiva. L'aereo decolla, guardo fuori dal finestrino, il mare riluccica lontano giù in basso.

domenica 2 marzo 2014

Perchè devo tornare in Grecia


Sotto una pioggia che da giorni martella incessante la città, cammino lungo una strada del centro di Roma, mentre i miei occhi, bassi per schivare le pozzanghere, riflettono le luci al neon di insegne ed illuminazione comunale in uno sbrilluccichio continuo e quasi fastidioso. Le automobili sfrecciano scure nella sera, nella solita fretta sconclusionata di arrivare, non si sa bene perchè con tanta premura. Anch'io ho un po' di fretta, per quanto il mio passo me ne conceda,  fretta di arrivare al ristorante greco dove ho appuntamento con alcuni amici, non fosse altro che per non inzupparmi troppo. L'idea di mangiare nuovamente greco dopo tanti mesi mi piace, giusto da qualche giorno si è riaccesa dentro di me la fiammella, il desiderio del mare, un piccolo barlume che man mano che la stagione si approssimerà diventerà un fuoco vivo ed impetuoso. Nella mia testa sto infatti ragionando sui programmi estivi, sulla rotta, sui lavori per preparare Piazza Grande e soprattutto sulla gestione delle spese chè, ahimè, la Natura m'ha fatto appassionare ad un hobby parecchio più costoso degli origami giapponesi.