mercoledì 18 novembre 2015

L'ultima pagina del diario di bordo


Amo questa Grecia al di sopra di tutto. Essa porta il color del mio cuore. Ovunque si guardi, giace sepolta una gioia.

(F. Hölderlin)


Non sono ormai molte, in questo novembre inoltrato, le barche che passano o stazionano sul molo di Poros, piccola isola delle Argosaroniche. Lungo la banchina, ampi spazi vuoti si alternano a scafi che paiono abbandonati a un destino di irreversibile putrescenza, oppure ciondolano in attesa della prossima stagione. I ristoratori, esaurita la grinta estiva con cui solitamente agganciano i clienti, siedono stanchi e annoiati nella veranda vuota del locale, mentre osservano il rado passaggio davanti a loro. Anche i traghettini di legno, che per un euro collegano con la costa prospicente, non hanno più il ritmo incessante che avevano quando la presenza turistica era nel suo pieno vigore.