lunedì 18 luglio 2016

La vela di Odessa


"Ma dove siamo? Ma dove siamo?", chiese la mela.

"Se pensi che il mondo sia piatto allora sei arrivata alla fine del mondo. Se credi che il mondo sia tondo allora sali e incomincia il girotondo!"
E la mela salì, salì, salì, salì, salì.


(Area, La mela di Odessa)

Ci sono immagini che si imprimono in modo indelebile nella nostra mente e continuano a rappresentare per noi la realtà così come l'hanno fissata, anche quando la realtà è radicalmente mutata e di quelle immagini sbiadite fatichiamo a trovare tracce nel presente. È una trappola mortale in cui bisogna evitare a tutti i costi di cadere, perché ci espone a un duplice rischio: quello di essere sorpresi, se non delusi, di non trovare ciò che ci aspettavamo e quello di non vedere ciò che invece il presente è in grado di offrire. È altresì vero che ci sono immagini talmente iconiche dall'essere imprescindibili e, se anche il tempo le ha rese poco o nulla rappresentative, ricercarle è quasi un obbligo se si vogliono cogliere le radici del presente. O anche solo per confrontarle con quanto la nostra mente ha tenuto in serbo o costruito artificiosamente.

sabato 9 luglio 2016

Sulina, lo shtetl danubiano



Le antiche carte dei corsari
portano un segno misterioso,
ne parlan piano i marinari
con un timor superstizioso.

(F. Guccini, L'isola non trovata)

Le antiche leggende marinare, quelle storie fasulle e abusate che per secoli sono rimbalzate fra i tavoli delle taverne dei porti di tutto il mondo, narrano spesso di visioni incredibili e inattese: vascelli fantasma e isole, apparsi un solo istante per imprimersi come un lampo negli occhi di chi osserva l'orizzonte, prima di sparire di nuovo. Sempre, ciarlatani ed imbroglioni hanno in malafede alimentato queste leggende per meglio abbindolare il malcapitato di turno e derubarlo, magari dopo averlo incantato, oltre che con le parole, con qualche bicchiere di rum. Ma al giorno d'oggi, chi può ancora credere a certe fantasie?

sabato 2 luglio 2016

Controllo e Costanza


"Quando si ha la pancia vuota non ci si pone altro problema che quello della pancia vuota."

(George Orwell)

I diversi siti meteo che consulto sono tutti concordi nel prevedere tredici nodi di vento da nord: bolina, quindi, per spostarmi da Balchik, in Bulgaria, a Mangalia, in Romania. Sono poche miglia, comunque, poche più di trenta, e tredici nodi di vento non dovrebbero alzare molta onda. Del resto è inutile aspettare che arrivi vento da sud: da queste parti, come mi hanno confermato alcuni pescatori locali, i venti estivi sono sempre dai quadranti settentrionali; e i pescatori locali, si sa, la sanno lunga. Con un cenno del braccio ringrazio il poliziotto e il doganiere che mollano le mie cime dalla banchina dove ho accostato per dichiarare l'uscita dal paese e poi me le lanciano in coperta. Le recupero, addugliandole e stivandole nel loro gavone, dopo di che tolgo i parabordi dalle draglie e metto Piazza Grande in rotta.